Buddhismo oggi: pensa a una pratica spirituale che non si basa sulla fede, ma sull'esperienza, quindi su dei metodi per degustare l'esperienza dell'essere vivi fino all'illuminazione; è - se usiamo una metafora - come farebbe un sommelier con i suoi vini, diventando così preciso e capace al punto che altri - se non un collega - non riuscirebbe a sentire neanche un frammento di quanto lui sente e vive, e riuscirebbe a emanare la sua capacità, la sua libertà e indipendenza in modo tale da vivere pienamente ed avere spazio e importanza nel dibattito generale e nelle sue relazioni umane. E' per questo che cercano di venderci che "non è una religione ma un modo di vivere", perché sarebbe 'troppo' per loro ammettere che le loro Verità sono sempre più (purtroppo) un vuoto simulacro: Rinzai chiamò queste forme di autoconvincimento "sozzi abitacoli" e questo riguarda ogni spiritualità che si ammanti di autoconvincimento e del convincimento di altri. Lo Spirito si regge sulle sue gambe se è tale e richiama chi è pronto. Il theravada, il mahayana e il vajrayana sono i principali "veicoli" metodologici nel buddhismo, mentre ekayana è "l'unico veicolo", ovvero il "Cammino Onnicomprensivo" che non si ferma davanti alle distinzioni ma che usa ogni mezzo antico o nuovo per creare le condizioni utili alla realizzazione del risveglio; questa tendenza si è resa manifesta anche in Tibet dal XIX secolo con la "scuola-non-settaria" rimé,  come anche nel mondo theravada. Per quanto ci riguarda riteniamo che solo con incontri di persona e con una   pratica con un maestro e un sangha in cammino - in una comunione di cuori - si possa realizzare l'illuminazione.