MEDITARE? ...MA CHE SEI MATTO?

Da un teisho del Mastro Reiyo Ekai: 

“Perché siete venuti qua? Oggi siete un po’ troppi e oramai non c’è più spazio per sedersi: perché siete venuti qua?

Qualunque risposta sarebbe sbagliata perché è la domanda che non avrebbe senso, ma non l’ho fatta per confondervi.

Tu dovresti essere qua perché hai capito che non hai altra possibilità per realizzare il senso della tua esistenza, totalmente e realmente, perché hai capito che qua c’è la forza, la volontà, la spinta di altri come te.  

Poi potrai pensare: “No, vabbè, non voglio fare così tanta fatica e non mi piace vivere questa estasi senza motivo, in mezzo a questi matti, vivrre uno stato mai sentito prima così fortemente”.

Nota bene: il pigro, il fiaccato, se conoscessero personalmente un prete, un carabiniere, un marmittista, un pescivendolo, un politico, un chirurgo che dà la propria vita per riuscire a migliorare qualcosa penserebbero proprio così. Chissà perché, oggi come oggi, in tanti pensano che chiunque dia la propria vita per qualcosa sia “matto”, mentre tutti se la preservano per buttarla in convenienza e sopravvivenza.  

Infatti - mercé il patetico “materialismo” attuale - la tendenza di stati e governi - che sono il minimo comune denominatore dell’umanità - è , ancora nel 2023, di percepire come “troppi” i cittadini, e tale è la percezione che quest’ultimi hanno di sé stessi, sia come collettività che come singoli smarrimenti.

Io l’ho fatto, ho cercato di dare la mia vita per il Dharma anche se poi ho capito che non era richiesto, che bastava “solo” impegnarsi. “Solo”, nota bene.

Ma io l’ho data, la vita, percepivo un assurdo troppo invadente, che peraltro stava prendendo sempre più forma, e ora non è che te lo racconto per creare un mito e per convincerti che devi farlo anche te, perché non so se tu meriti questo premio, lo dico davvero, non - lo - so. 

E qua il premio sta nel fare beatamente e totalmente quello che fai e non nel risultato, per quanto potente e incredibile sia. E anche se accade, perché se tieni fermo il tuo proposito accadrà. Se è accaduto a me accadrà anche a te. È inevitabile.

Chi è strutturalmente debole non può praticare il Dharma.    I mediocri vivono di passaparola impotenti. Ricordo quando mia madre mi diceva: “Dice che…”. Ed io, fin da ragazzino, già furibondo: “Chiiii Diiceee?”. Precisamente: “chi-sta-parlando?”

Se uno si prende la responsabilità di quello che dice e anche pensa, inizia già a dare un significato alla sua esistenza: chi butta il sasso e nasconde la mano andrebbe inquisito penalmente, anche se non fa nulla di male; guarda dalle recinzioni il lavoro di altri, è un umarel che guarda gli asfaltatori, i muratori, di soppiatto, nascosto fra i rumori della strada.

Sì, esiste il contagio dei mediocri, di coloro che non vogliono rischiare la loro vita, che si puntellano in diecimila modi con ogni delizia e blandizia, con ogni informazione completante il loro puzzle - e solo quelle lì - per riuscire a sopportare gli altri, il mondo e l’esistenza tutta; non hanno mai incontrato il Buddha ed hanno sempre creduto che la compassione dipenda da uno sforzo. 

Un sacco di gente dice che vorrebbe meditare o che lo fa già.

Buon per loro, e io sempre spero che loro si realizzerano gustandosi un bel gelato per poi, se ne hanno voglia, meditare pochi istanti durante le vacanze, con una bella musica a 432 Herz in sottofondo e non come noi portando la nostra esistenza ad una fioritura estrema, inattesa, sconvolgente, rispondendo a domande ostiche e chiedendo quelle che per i più suonano assurde e incomprensibili. 

Allora: perché venite a meditare?

Siete matti?

C’è tanto silenzio, vero? Fa quasi male alle orecchie.

Come fate a dire che vi illuminerete se credete che ciò accadrà un giorno, un’ora, un minuto, un istante che non sia Questo?

Quanto dura Questo, ora che non potete più elencare i numeri e le parole utili per confondervi? 

Ecco questo silenzio che esplode ed ecco davvero voi.

Senza questo silenzio sorgivo, vai pure con tutte le musichette e i gelati o le scuse che vuoi, ma non vedrai mai la vita reale e non vedi il mondo liberato per come è. 

Questo posto dove siete seduti ora con tutto voi stessi, col tutto-voi-stessi, è solo per i matti, solo per chi osa capire l’inganno fatale del tempo e dello spazio, gli appuntamenti più inesistenti della nostra vita...